La Suprema Corte a Sezioni Unite, con la Sentenza n. 41994 del 30 dicembre 2021, ha stabilito la nullità parziale delle fideiussioni che presentano le clausole 2-6-8 della Convenzione ABI, già dichiarate restrittive della concorrenza dall’autorità bancaria, nei contratti di fideiussione bancarie omnibus stipulata tra Banche e privati.

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha posto fine ad un dibattito che proseguiva da anni circa la validità di suddette clausole, con la conseguenza che ora, i fideiussori saranno maggiormente tutelati.

La Cassazione ha infatti statuito l’automatica nullità di tutte quelle clausole che riportano il contenuto degli artt. 2-6-8 della Convenzione ABI.

Prima di suddetta pronuncia, l’unica tutela ritenuta possibile per il cittadino era la richiesta di un risarcimento danni, il quale sarebbe stato concesso solo con la prova di aver subito un danno concreto.

A seguito della sentenza, invece, la nullità opera automaticamente, con la conseguenza che torna ad essere applicabile l’art 1957 c.c., il quale prevede il dovere della Banca di procedere giudizialmente nei confronti del debitore, entro sei mesi dalla scadenza del credito, a pena di decadenza, per mantenere in vita la garanzia fideiussoria.

Tale pronuncia rappresenta un vero punta di svolta nei confronti dei soggetti che hanno stipulato un contratto di fideiussione omnibus con l’Ente Bancario, i quali possono ottenere lo svincolo dalla garanzia prestata.

Lo studio Wise ha già assistito con successo soggetti, persone fisiche e giuridiche, che hanno sottoscritto fideiussioni omnibus conformi al modello ABI.

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