Lo Studio Wise – Legal & Tax, con gli avv. Andrea Rinaldi e avv. Riccardo Rocca, ha ottenuto dal Tribunale di Vicenza una sentenza in materia di usucapione degna di nota.

Si trattava della questione di una cliente che, nominata erede universale dell’anziana prozia defunta, solo al momento della pubblicazione del testamento e dell’accettazione dell’eredità, era venuta a conoscenza che la casa in cui la congiunta era sempre vissuta e i terreni circostanti risultavano appartenere alla stessa soltanto per la quota di 1/5, in quanto per la restante parte erano invece cointestati a molti altri lontani parenti, dei quali però da molti decenni si erano perdute le tracce e che comunque non avevano mai avanzato alcuna pretesa al riguardo.

La cliente, che al contrario aveva accudito l’anziana prozia negli ultimi anni di vita e, in seguito alla sua morte, aveva continuato ad accedere alla casa e ai terreni adiacenti, a utilizzarli in via esclusiva assieme alla propria famiglia, a occuparsi della loro cura e manutenzione e a pagarne le relative imposte, ha dunque chiesto allo Studio Wise – Legal & Tax di “regolarizzare” la situazione proprietaria.

I professionisti dello Studio, pertanto, dopo aver proceduto a una analitica ricostruzione storica (mediante, tra le altre cose, visure catastali, certificazioni anagrafiche e dichiarazioni successorie) per l’individuazione degli intestatari catastali dei beni in questione, che risultavano tutti deceduti, e dei loro presunti eredi, convenivano collettivamente in giudizio avanti al Tribunale di Vicenza, mediante pubblicazione dell’atto di citazione nella Gazzetta Ufficiale, gli eredi degli originari intestatari.

Ebbene, dopo tale complessa attività preparatoria, il processo avanti il Tribunale è stato particolarmente breve (e proprio per questo la sentenza è degna di nota), perché nel giro di meno di un anno si è riusciti a sentire come testimoni alcuni vicini di casa, che hanno confermato che effettivamente la defunta prozia si era occupata, per oltre vent’anni prima della sua morte, delegando all’uopo terzi, della custodia, cura, coltivazione e manutenzione della casa di abitazione e del terreno recintato adiacente, svolgendo attività quali falciatura del prato, piantumazione e potatura piante, raccolta fiori e frutti, manutenzione della rete di recinzione e del cancello d’accesso.

Di conseguenza, il Tribunale ha ritenuto acclarato l’ultraventennale possesso pacifico, pubblico, continuo e non interrotto dei beni in questione esclusivamente da parte della defunta prozia della cliente (ritenendolo, inoltre, indirettamente confermato dal fatto che nessuno dei convenuti si sia costituito in causa, manifestando così il proprio disinteresse) e, dunque, il suo acquisto per usucapione della loro proprietà.

Cosicché, in conclusione, la stessa cliente, in quanto erede universale della prozia, è stata dichiarata anche unica proprietaria della casa e dei terreni in questione.

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