CESSIONI INTRACOMUNITARIE CON RESA INCOTERMS EX WORKS O FCA – NUOVO TERMINE DI 90 GIORNI

L’art. 2 del D.Lgs 87/2024 ha definito il nuovo regime sanzionatorio nell’ambito delle cessioni intracomunitarie di beni con trasporto o spedizione a cura del cliente (ovvero con resa INCOTERMS: Ex Works o FCA).

In particolare, la novella stabilisce un termine di 90 (novanta) giorni dalla consegna del bene entro il quale lo stesso deve pervenire nello Stato di destinazione del cliente.

Quindi, qualora il bene non risulti pervenuto nello Stato del cliente entro il termine di 90 giorni dalla consegna il cedente, oltre a versare l’imposta dovuta, sarà punito con una sanzione amministrativa pecuniaria pari al 50% dell’IVA dovuta.

La sanzione non si applica, se nei 30 giorni successivi (e quindi complessivamente entro il termine di 120 giorni dalla consegna del bene), l’operazione viene regolarizzata mediante l’emissione di nota di debito al cliente contenente l’IVA ed eseguito conseguentemente il relativo versamento.

L’applicazione della nuova previsione normativa opera a partire dal 1° settembre 2024.

Pertanto, per i beni consegnati dal 01.09.2024 dovrà essere monitorato il termine dei 90 giorni entro il quale gli stessi dovranno pervenire nello Stato UE del cliente.

PROVA CESSIONI INTRACOMUNITARIE

Con l’occasione desideriamo inoltre ricordare i documenti necessari per la prova delle cessioni intracomunitarie di beni (art. 41 co.1 D.L. 331/1993) con trasporto o spedizione a cura del cliente (ovvero con resa INCOTERMS: Ex Works o FCA).

Le prove di cui infra permettono quindi di beneficiare della NON imponibilità dell’operazione e quindi di non avere contestazione da parte dell’Amministrazione Finanziaria che possa riqualificare l’operazione come cessione imponibile IVA con conseguente richiesta di versamento dell’imposta oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria pari al 50% dell’IVA dovuta.

 

 

 

Se il trasporto è effettuato a cura dell’acquirente, il venditore deve essere in possesso di:

Due prove del gruppo A o almeno 1 prova del seguente gruppo A e 1 del gruppo B

Prove del gruppo A:

A.1 – documento o lettera CMR firmato per avvenuta consegna;

A.2 – polizza di carico;

A.3 – fattura di trasporto aereo;

A.4 – fattura emessa dallo spedizioniere.

Prove del gruppo B:

B.1 – polizza assicurativa relativa alla spedizione o trasporto dei beni;

B.2 – documenti bancari attestanti il pagamento per la spedizione o il trasporto dei beni;

B.3 – documenti ufficiali rilasciati da una pubblica autorità (ad es. notaio) che confermano l’arrivo dei beni nello Stato membro di destinazione;

B.4 – ricevuta rilasciata da un depositario nello Stato membro di destinazione che confermi il deposito di beni in tale Stato membro.

INOLTRE

C) La dichiarazione dell’acquirente, prevista dall’art. 45-bis Reg. UE 282/2011 (vedi modello in calce), che deve pervenire al venditore entro il giorno 10 del mese successivo alla cessione.

La dichiarazione dell’acquirente deve certificare:

– che i beni sono stati spediti o trasportati dall’acquirente o da un terzo per suo conto;

– che la merce è giunta nello stato membro di destinazione di beni.

La dichiarazione deve contenere tutti i seguenti elementi:

  • la data di rilascio;
  • il nome e l’indirizzo dell’acquirente;
  • la quantità e la natura dei beni;
  • la data ed il luogo di arrivo dei beni;
  • in caso di cessione di mezzi di trasporto, il numero di identificazione del mezzo di trasporto;
  • l’identificazione della persona che accetta i beni per conto dell’acquirente.

Lo Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.

 

MODELLO DI DICHIARAZIONE DELL’ACQUIRENTE

REGISTRO ELETTRONICO NAZIONALE SULLA TRACCIABILITA’ DEI RIFIUTI (RENTRI)

Il D.M. del 4 aprile 2023, n. 59, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha introdotto il regolamento recante la disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, denominato brevemente RENTRI.

Il nuovo sistema ha preso il posto del SISTRI (Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali) istituito nel 2010, ma mai entrato effettivamente in funzione; il SISTRI è stato infatti definitivamente  soppresso il 1.1. 2019.

 

OBBLIGO DI ISCRIZIONE AL RENTRI

L’iscrizione al RENTRI è obbligatoria per tutti i soggetti ad oggi obbligati alla tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti ed obbligati alla compilazione dei formulari dei rifiuti.

Si precisa che dovranno essere fatte tante iscrizioni quante sono le unità locali interessate dall’obbligo.

Inoltre, i soggetti obbligati, dovranno procedere all’iscrizione al RENTRI entro scadenze diverse, in relazione alla tipologia di attività svolta ed al numero di dipendenti occupati come meglio sotto specificato.

 

OBBLIGO DI TENUTA DEL NUOVO REGISTRO CRONOLOGICO DI CARICO E SCARICO E DEL FIR DAL 13.02.2025

Indipendentemente dalla gradualità dell’obbligo di iscrizione al RENTRI, a far data dal 13.02.2025, i soggetti obbligati di cui sopra dovranno tenere il “nuovo” registro cronologico di carico e scarico nonché i “nuovi” formulari di identificazione del rifiuto (FIR), secondo i modelli previsti dal D.M. 59/2023, secondo le seguenti modalità:

  • Obbligati all’iscrizione al RENTRI entro il 02.2025: per questi soggetti la tenuta del “nuovo” registro di carico e scarico e la vidimazione dei “nuovi” formulari dei rifiuti andrà effettuata esclusivamente in modalità digitale tramite il portale RENTRI;
  • Obbligati all’iscrizione al RENTRI successivamente al 02.2025: questi soggetti dovranno tenere il “nuovo” registro di carico e scarico dei rifiuti con modalità cartacea previa vidimazione dello stesso presso la Camera di Commercio. I “nuovi” formulari di identificazione del rifiuto (FIR), dovranno essere vidimati digitalmente, prima del loro utilizzo, attraverso il servizio messo a disposizione dal RENTRI: https://www.rentri.gov.it/it, previa registrazione all’area riservata con autenticazione tramite SPID, CIE e CNS.

In ogni caso successivamente all’iscrizione al RENTRI la modalità di tenuta del registro e la vidimazione dei “FIR” sarà esclusivamente digitale.

 

SCADENZE PROGRESSIVE PER L’ISCRIZIONE AL RENTRI E PER I RELATIVI ADEMPIMENTI

L’iscrizione al RENTRI deve avvenire progressivamente, in relazione alla tipologia di attività svolta e al numero di dipendenti. Pertanto:

 

Entro il 13 febbraio 2025 devono iscriversi:

  • Impianti di trattamento dei rifiuti;
  • Trasportatori di rifiuti;
  • Commercianti/intermediari di rifiuti;
  • Consorzi per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  • Imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi, con più di 50 dipendenti.

 

Dal 15 giugno 2025 ed entro il 14 agosto 2025 dovranno iscriversi:

  • Imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi e non pericolosi, con più di 10 dipendenti.

 

Dal 15 dicembre 2025 ed entro il 13 febbraio 2026 dovranno iscriversi:

  • Le restanti imprese/enti produttori di rifiuti pericolosi obbligati ai sensi dell’art. 12 comma 1 DM 59/2023.

 

I movimenti annotati nel registro cronologico di carico e scarico andranno trasmessi digitalmente, per ogni unità locale, con cadenza mensile, inserendo i dati del mese precedente.

 

COSTI DI ISCRIZIONE AL RENTRI

Al momento di iscrizione al RENTRI è previsto il pagamento dei diritti di segreteria nonché di un contributo annuale che varia in base alla tipologia di impresa e al numero di dipendenti.  Successivamente, l’iscritto sarà tenuto a versare il contributo annuale entro il 30 aprile di ogni anno.

 

Lo Studio rimane a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.

SCADENZARIO GENNAIO 2025

ADEMPIMENTI PER LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO 2024

A) – VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE AL 31.12.2024

Ai fini della redazione del bilancio dell’esercizio 2024 si rende necessaria la valutazione dei beni presenti in magazzino a fine esercizio.

E’ indispensabile, pertanto, redigere l’inventario analitico dei beni in rimanenza con riferimento alla situazione esistente al 31.12.2024.

 

Nel dettaglio delle rimanenze è necessario evidenziare:

1. il codice del bene/prodotto;

2. la descrizione;

3. il criterio di valorizzazione riconosciuto dalla legislazione fiscale (costo specifico, costo medio ponderato, Fifo o Lifo).

I criteri consigliati dallo Studio sono il costo specifico o il costo medio. Di seguito vi riportiamo un esempio di calcolo per il calcolo del costo medio ponderato della merce Y da indicare nel dettaglio delle rimanenze.

Per la valutazione di beni prodotti dall’impresa o per l’applicazione di altri criteri potete contattare lo Studio.

4. l’unità di misura;

5. le quantità in rimanenza;

6. il valore totale.

 

Esempio di dettaglio delle rimanenze:

 

Codice

 

Descrizione del bene

 

Costo medio dell’anno o costo specifico

 

UM

 

Quantità

 

Valore

……Merce Y…..€. 12,50Kg.150€.1.875,00
…….Merce X…..€.  6,50Mt.120€.   780,00
TOTALE   €.2.655,00

 

ESEMPIO DI COSTO MEDIO PONDERATO

Il metodo del costo medio ponderato consiste nell’applicare, a ciascuno scarico, un valore pari al prezzo medio ponderato d’acquisto.

Ipotizziamo di aver effettuato i seguenti acquisti:

in data 29.01.2024 – 100 unità di merce Y al prezzo di 15 euro l’una;

in data 26.04.2024 – 100 unità di merce Y al prezzo di 10 euro l’una;

In data 06.05.2024 si effettua una vendita di 50 unità di merce Y.

 

Determinazione del valore al 31.12.2024 da indicare nel dettaglio delle rimanenze.

Merce Y scheda di movimenti dell’anno.

Data

Quantità

Prezzo unitario acquisto

Prezzo totale

29/01

Acquisto +100

€. 15,00

 €. 1.500,00

26/04

Acquisto +100

€. 10,00

€. 1.000,00

06/05

Vendita -50

31/12

150

€. 12,50

€. 1.875,00

Il prezzo medio di acquisto al 31.12.2024 si ottiene in questo modo (1.500 + 1.000) / 200 = €. 12,50

Il prezzo medio di 12,50 viene moltiplicato per la consistenza a fine anno: 12,50 x 150 = €. 1.875,00

 

B) – LIQUIDAZIONE COMPENSI AMMINISTRATORI E COLLABORATORI COORDINATI E CONTINUATIVI PER L’ANNO 2024

Al fine della deduzione per competenza dal reddito 2024, Vi invitiamo a liquidare i compensi agli amministratori ed ai collaboratori coordinati e continuativi delle società di capitali entro il 12.01.2025.

 

C) – DICHIARAZIONE PER USUFRUIRE DELLA RITENUTA D’ACCONTO DEL 23% SUL 20% DEI COMPENSI PROVVIGIONALI

Ritenuta ridotta – i soggetti che percepiscono provvigioni occasionali e/o abituali, e che si avvalgono in via continuativa dell’opera di dipendenti o di terzi (escluso l’amministratore), devono inviare una dichiarazione ai loro clienti per usufruire della riduzione della ritenuta di acconto del 23% sul 20%.

Durata – La dichiarazione deve essere inviata prima dell’emissione della fattura ed è valida fino a revoca o fino alla perdita dei requisiti. La perdita dei requisiti deve essere comunicata tempestivamente alla controparte.

Invio – La dichiarazione deve essere inviata tramite raccomandata A/R o tramite PEC.

 

D) – CONTRIBUTO E DICHIARAZIONE PERIODICA AL CONAI PER L’ANNO 2024

I soggetti che hanno importato beni e/o effettuato acquisti intracomunitari di merci nell’anno 2024 devono inviare al CONAI la dichiarazione periodica se superano gli importi minimi di esenzione.

La dichiarazione deve essere inviata telematicamente entro il 20.01.2025 ed è necessario registrarsi presso il sito del CONAI.

 

NOTA SPESE E RIMBORSI SPESE A DIPENDENTI E AMMINISTRATORI CON OBBLIGO DI PAGAMENTO TRACCIATO DAL 2025

La nota spese è il documento utilizzato da dipendenti e amministratori per richiedere il rimborso delle spese sostenute in occasione di trasferte in Italia e all’estero.

La legge di Bilancio 2025 introduce l’obbligo di pagamento tracciato per le spese di viaggio, vitto, alloggio e trasporto, sostenute da dipendenti e amministratori in trasferta.

Con questa circolare condividiamo il modello di note spese da utilizzare in formato Excel e i chiarimenti sulla deducibilità fiscale dei rimborsi spese e delle indennità chilometriche.

In caso di pagamento non tracciato dal 2025, per rimborsi spese di trasferte fuori comune, il costo è indeducibile per l’azienda e il rimborso deve essere tassato in capo ai dipendenti.

 

CLICCA QUI SOTTO PER SCARICARE IL MODELLO DI NOTA SPESE IN EXCEL

 

I documenti giustificativi devono essere conservati presso la ditta e allo studio commercialista e al consulente del lavoro deve essere consegnata solo la nota spese.

TRASFERTE FUORI DAL COMUNE SEDE DI LAVORO

I rimborsi spese per le trasferte fuori dal comune sede di lavoro possono avvenire esclusivamente in base a tre metodi:

Gli eventuali rimborsi eccedenti i suddetti limiti saranno tassati in capo al dipendente/amministratore.

TRASFERTE ALL’INTERNO DEL COMUNE SEDE DI LAVORO

I rimborsi spese per le trasferte all’interno dal comune sede di lavoro sono sempre imponibili in capo al dipendente/amministratore e concorrono a formare il reddito del percettore ad eccezione dei rimborsi delle spese di trasporto documentate da giustificativi emessi dal vettore (biglietti autobus, metro, tram, ricevute taxi etc.).

DEDUCIBILITA’ PER LE IMPRESE

Spese di vitto e alloggio.

Le spese di vitto e alloggio per le trasferte effettuate fuori dal territorio comunale dai lavoratori dipendenti/amministratori sono deducibili al 100% per un ammontare non superiore a:

Le spese di vitto e alloggio per le trasferte effettuate all’interno del territorio comunale dai lavoratori dipendenti/amministratori sono deducibili al 75%.

 

Rimborsi chilometrici.

Il rimborso chilometrico è ammesso in deduzione ai fini delle imposte sui redditi per un costo non superiore a quello stabilito dalle tabelle ACI per autoveicoli di potenza non superiore a 17 cavalli fiscali se alimentate a benzina o 20 se alimentate a diesel.

Le tabelle ACI sono aggiornate ogni 6 (sei) mesi, in marzo e in settembre e possono essere consultate all’indirizzo https://costikm.aci.it/home

SOLUZIONI OPERATIVE

Per evitare aggravi amministrativi lo Studio consiglia:

  • per le trasferte giornaliere di adottare il rimborso forfettario da €. 46,48 oltre al rimborso chilometrico (in questo caso non devono esserci spese di vitto e/o alloggio della trasferta intestate alla ditta);
  • per le trasferte di più giorni il rimborso analitico con rimborso giornaliero di €. 15,49 per le altre spese;
  • di comunicare tempestivamente al consulente del lavoro gli importi dei rimborsi da inserire nel cedolino specificando gli importi soggetti a tassazione in capo al dipendente.

I crediti di carbonio: una risorsa fondamentale per la sostenibilità ambientale e l’innovazione economica.

DETRAZIONE IVA PER ACQUISTI A CAVALLO D’ANNO 2024/2025

La detrazione iva degli acquisti a cavallo d’anno segue regole diverse rispetto alle regole ordinarie.

Si rende quindi necessario sollecitare i vostri fornitori a inviare la fattura allo SDI entro fine anno (tenendo conto che lo SDI può impiegare fino a 5 giorni per consegnare la fattura).

L’iva delle fatture di acquisto datate 2024 ma ricevute nel 2025 potrà essere detratta SOLO nel 2025.

SOCIETA’ E IMPRESE IN CONTABILITA’ SEMPLIFICATA

I soggetti in contabilità semplificata che ricevono nel 2025 la fattura datata 2024 hanno un ulteriore aggravio: il costo NON potrà essere dedotto nel 2024, diventerà deducibile nel bilancio 2025.

OMAGGI NATALIZI A CLIENTI E DIPENDENTI

Con l’approssimarsi delle festività natalizie Vi inviamo la presente circolare come promemoria per la disciplina fiscale degli omaggi a clienti e dipendenti.

La detrazione dell’Iva è diversa a seconda del costo dei beni:

per i beni di costo unitario (iva esclusa) non superiore ad €. 50,00;

per i beni di costo unitario (iva esclusa) superiore ad €. 50,00;

La relativa cessione, in entrambi i casi costituisce una operazione “fuori campo IVA”.

Alla consegna degli omaggi consigliamo di emettere un DDT (con causale “cessione gratuita”) per vincere la presunzione di cessione onerosa.

le regole esposte valgono anche nel caso che i beni omaggio siano costituiti da alimenti e bevande e ceste natalizie. Il valore della cesta natalizia è dato dalla somma del costo dei singoli beni che la compongono.

  • Se la cesta natalizia è di valore non superiore a €. 50,00 l’iva è detraibile;
  • Se la cesta natalizia è di valore superiore a €. 50,00 l’iva è indetraibile.

I costi sostenuti per l’acquisto di beni non commercializzati e/o non prodotti, da destinare ad omaggi, sono deducibili:

 

– se i beni hanno un costo unitario inferiore a €. 50,00 sono interamente deducibili IRES/IRPEF;

 

– se i beni hanno un costo unitario superiore ad €. 50,00 si configura l’ipotesi di spesa di rappresentanza. In quest’ultimo caso la deducibilità IRES/IRPEF è consentita in rapporto ai ricavi della gestione caratteristica dichiarati nell’anno con le seguenti percentuali:

 

– Se l’IRAP è conteggiata col metodo “da bilancio” il costo è deducibile (per soggetti IRES, imprese individuali e società di persone in contabilità ordinaria che abbiano esercitato l’opzione per la determinazione della base imponibile di cui all’art. 5 D. Lgs. 446/97).

– Se l’IRAP è determinata ai sensi dell’art. 5-bis D. Lgs 446/97 le spese in esame sono indeducibili (per società di persone e ditte individuali in semplificata, e per società di persone e ditte individuali in ordinaria che non hanno esercitato l’opzione per la determinazione della base imponibile col “metodo da bilancio”).

 

L’IVA afferente l’acquisto di beni destinati ad essere ceduti gratuitamente la cui produzione o il cui commercio rientra nell’attività propria dell’impresa, è detraibile indipendentemente dal valore unitario del bene (es. ditta che produce scarpe e ne omaggia un  paio ai clienti).

La cessione gratuita di campioni di modico valore appositamente contrassegnati, in maniera indelebile e non con un’etichetta, è invece un’operazione esclusa dal campo di applicazione dell’IVA.

 

La successiva cessione costituisce una operazione imponibile e quindi deve essere assoggettata ad IVA con l’aliquota propria del bene.

Si possono seguire alternativamente, i seguenti comportamenti:

1 – emettere fattura al cliente (TD01/TD24), con l’indicazione del valore del bene, della relativa imposta e dell’annotazione che trattasi di “cessione gratuita con rivalsa di IVA” se il cliente paga l’IVA, o “cessione senza rivalsa IVA” (art. 18 comma 3 DPR 633/72) se il cliente non paga l’IVA.

Nel caso non si eserciti la rivalsa dell’IVA l’importo della stessa è totalmente indeducibile;

2 – emettere autofattura, per ogni singola cessione o globale mensile, con l’indicazione del valore dei beni, della relativa imposta e dell’annotazione che trattasi di “autofattura per omaggio” (TD27);

3 – annotare, su un apposito registro degli omaggi, preventivamente numerato, l’ammontare globale dei valori delle cessioni gratuite effettuate in ciascun giorno con le relative imposte, distinte per aliquote.

Il trattamento ai fini IRES/IRPEF per i beni prodotti e/o commercializzati dall’impresa è come quello indicato al punto A) per i beni non prodotti e non commercializzati dall’impresa.

Il trattamento ai fini IRAP per i beni prodotti e/o commercializzati dall’impresa è come quello indicato al punto A) per i beni non prodotti e non commercializzati dall’impresa.

PROSPETTO RIEPILOGATIVO:

(*) Salvo la scelta di non detrarre l’IVA sull’acquisto per non dover applicare l’IVA sulla cessione.

Gli omaggi a dipendenti e amministratori comportano l’indetraibilità dell’IVA sugli acquisti e la deducibilità ai fini IRES/IRPEF.

L’ammontare degli omaggi non imponibili per dipendenti e amministratori è diverso per il 2024 a seconda che gli stessi abbiano o meno figli a carico:

– Il benefit non è imponibile se inferiore a €. 1.000,00 annui;

– Il benefit non è imponibile se inferiore a €. 2.000,00 annui.

I lavoratori con figli fiscalmente a carico devono rilasciare al datore di lavoro una dichiarazione autocertificando il possesso dei requisiti e indicando il codice fiscale dei figli.

Sono comprese nella soglia anche le somme erogate o rimborsate a dipendenti e amministratori per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas nonché per le spese per l’affitto della prima casa o gli interessi sul mutuo prima casa.

 

Le spese per cene, feste e ricevimenti organizzati in occasione di ricorrenze aziendali o festività religiose hanno un trattamento fiscale diverso in base ai soggetti che vi partecipano.

il costo è considerato una liberalità a favore dei dipendenti:

– l’IVA è indetraibile;

– il costo, ai fini IRPEF/IRES, è deducibile al 75% nel limite del 5‰ dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente.

 

 

il costo è considerato una spesa di rappresentanza

– l’IVA è indetraibile;

– il costo, ai fini IRPEF/IRES, è deducibile al 75% nei limiti proporzionati ai ricavi (1,5%, 0,6% o 0,4%).

In entrambi i suddetti casi è necessario indicare il nominativo dei partecipanti nella copia di cortesia del documento di spesa.